CAMPIONATI ITALIANI XC: UN SOGNO


Forse molti si aspetteranno il solito articolo come solito fatto di commenti sulle prestazioni e con i piazzamenti più o meno appaganti, invece questa volta ho deciso di raccontare la magia alla quale ho assistito domenica in occasione dei Campionati Italiani.

Parlo di MAGIA perché credo che in questa società sportiva esista qualcosa di magico che io nella mia vita da sportivo non ho mai percepito da nessun’altra parte, in nessun’altra società.

Penso che per la prima volta non si debba guardare ai risultati ottenuti come una vittoria o una sconfitta.

Sono sempre stato dell’idea che nelle gare si possa fare molto di più che vincere, perché quando ti guardi attorno e vedi che a fare il tifo per la tua squadra viene gente che quel giorno poteva fare altro, vedi una nonna che tifa per il proprio nipote, un bimbo di 6 anni che tifa per il fratello sognando di poter essere un domani al suo posto, quando vedi che sia fuori che sotto il gazebo si respira aria di serenità e di festa, …. quando vedi che i tuoi ragazzi nonostante il risultato ottenuto ridono e scherzano, allora si che puoi parlare di avere vinto.

La cosa che mi ha stupito di più è stato proprio quella, la serenità con il quale ognuno dei ragazzi ha preso il proprio risultato, dovendo qualcuno anche fare i conti con un qualche problema di troppo.
Non mi va di parlare come ho sentito da qualcuno di sfortuna, perché a qualcuno domenica è andata anche peggio, ma vorrei parlare di fortuna nel aver potuto veder concludere tutti la propria prova nel migliore dei modi, sapendo che hanno fatto tutto il possibile per ottenere il risultato migliore.
Non c’è onestamente cosa più appagante e parlo da tifoso, non oso immaginare per un allenatore o un genitore.
Se alla fine della fiera non è arrivata la maglia tricolore come Alberto sognava, poco importa.

Non serve una maglia per definire un campione ma servono volontà, sacrifici e passione cosa di cui tutti i nostri ragazzi sono ben armati.
Il sogno svanito, Albero, io lo vedo in modo differente, e vorrei dirti che forse questo sogno non lo vedi perché alla fine dei conti ci sei già dentro, e se Lorenzo domenica fosse stato li sono sicuro che avrebbe abbracciato i suoi ragazzi e voi per le emozioni, i sorrisi, che in un anno avete saputo regalarci.

Leggendo le mille polemiche di altre squadre post gara, mi viene da chiedermi: <<Quante società vorrebbero assomigliare almeno in parte alla nostra?>>.

Penso di parlare a nome di tutti i genitori e accompagnatori, ringraziando tutti i nostri atleti e tutti voi allenatori per quello che fate, crescendoli come fossero vostri figli, insegnandoli il rispetto nella vita e nella pista, permettendoci di poterli chiamare “i nostri CAMPIONI” anche se alla fine non indossano una maglia.

Non mi resta che concludere e davvero non metterò i piazzamenti, se volete sapete dove trovarli, perché questa volta passano davvero in secondo piano rispetto a quanto di bello e magico è stato questo anno passato insieme.

Grazie a Tutti, non cambiate mai.

Ghega.